Che topic meraviglioso, ragazze!

Ho la passione per le lingue sin da ragazzina e ricordo perfettamente come l'ho scoperta: quando ho compiuto 10 anni mia zia mi ha regalato i tre album più venduti del momento e ho perso il conto delle giornate trascorse cercando di raccapezzarmi sui testi di Like a virgin, Wild boys e Born in the USA

Tra me e il dizionario è stato amore a prima vista e mi si è aperto un mondo nuovo e affascinante. Col tempo ho scoperto anch'io, come Fly, di avere il grande dono di apprendere le lingue con estrema facilità. Da allora ho impostato tutta la mia vita sulle lingue: ho fatto il liceo linguistico e la scuola interpreti (anch'io a Milano, Claudiaaaaaaaa!!

) e da 10 anni lavoro come traduttrice. E grazie al mio lavoro ho conosciuto mio marito... ed è per mio marito che ho lasciato l'Italia. Insomma, tutta la mia vita è stata decisa da tre LP! E se invece mia zia mi avesse regalato il set del piccolo chimico??
Mio marito è un miscuglio linguistico: è nato a Barcellona da mamma inglese e papà catalano e la lingua che sente più sua è il catalano, ma non lo sa scrivere correttamente, perché quando ha fatto le elementari il catalano era ancora probito dal regime franchista, e ha un vocabolario molto limitato perché quando aveva 10 anni la famiglia si è trasferita a Madrid. Ha fatto tutti gli studi in spagnolo, che domina perfettamente ma non sente suo, e poi ha vissuto 11 anni in Inghilterra, per cui parla un inglese praticamente perfetto ma non lo ama. Questa premessa per dire che quando ci siamo conosciuti parlavamo inglese, ma nel giro di due mesi gli ho fatto una proposta: visto che abbiamo radici mediterranee e le nostre lingue sono simili, perché non ci lanciamo? Così io ho iniziato a parlargli e scrivergli in italiano e lui replicava in spagnolo

Molto faticoso all'inizio, con un'infinità di malintesi, ma via via sempre più agevole (e utile, anche se allora non ce ne rendevamo conto). Poi l'ho raggiunto in Inghilterra e un po' che lui era più coraggioso con l'italiano di quanto fossi io con lo spagnolo, un po' perché ci tenevo a non perdere la mia lingua, siamo finiti a parlare in italiano. L'unico problema è che, nonostante le sue origini multiculturali e i suoi numerosi traslochi linguistici, mio marito non ha affatto la passione delle lingue, dei loro meccanismi e dei loro segreti da scoprire, e oggi parla un italiano scioltissimo ma assolutamente sgrammatico e altamente influenzato dallo spagnolo, con mio sommo dispiacere.

Tornando a me, con una solida formazione alle spalle, ero certa che arrivando in Inghilterra non avrei avuto problemi e potete ben immaginare l'immensa frustrazione che ho provato scoprendo che non riuscivo a fare battute in inglese o che l'accento gallese o scozzese per me erano come aramaico antico... Tra l'altro faticavo a vincere uno stupido senso di vergogna che nasceva dalla consapevolezza che io l'inglese lo dovevo sapere bene, avendolo studiato per tanti anni, e questo all'inizio mi creava una specie di blocco. Ma mi ci sono intestardita ancora di più e dopo cinque anni posso dire di aver superato questi scogli. Una cosa di cui andavo estremamente fiera era che, pur notando un leggero accento straniero, gli inglesi non sapevano mai indovinare da dove provenivo e quasi non ci credevano quando dicevo di essere italiana... forse perché ho sempre imitato spontaneamente inflessione e cadenza altrui, senza volerlo e senza neanche rendermene conto, ma si può?!

Poi ci siamo trasferiti in quel di Barcellona e... ho scoperto di saper comunicare agevolmente in spagnolo e perfino in catalano, pur non avendoli mai studiati

Il tempo passato leggendo le lunghissime mail in spagnolo che mio marito mi scriveva all'inizio della nostra relazione a distanza

e ascoltando le innumerevoli conversazioni in catalano della sua famiglia mi è servito per assorbire passivamente queste due lingue e, senza neance accorgermene, farle mie. Ovviamente lo devo anche a tanti anni di studio del francese (e un paio alle prese con il portoghese), che mi hanno lasciato in eredità la capacità di intuire con grande facilità i meccanismi delle lingue neolatine; e poi qui mi sono sempre sentita molto più disinvolta perché, non avendo mai studiato spagnolo o catalano, non mi sentivo "in dovere" di saperle, come mi era successo invece con l'inglese, e quindi mi lanciavo molto di più, incurante degli errori madornali che facevo all'inizio! Dopo due anni mi rendo conto che parlo e scrivo correttamente in spagnolo, sempre senza averlo mai studiato; e quest'anno ho fatto un corso di catalano (ho l'esame giovedì prossimo!!) e credo di saperlo ancora meglio dello spagnolo. Peraltro a differenza di molte di voi adoro il catalano e lo preferisco di gran lunga allo spagnolo: è una lingua antica, ricchissima, di profonda sonorità, incredibilmente espressiva e mi ricorda tanto il milanese delle mie radici

Mentre lo spagnolo al mio orecchio è estremamente piatto e certi accenti, come l'andaluso, mi danno proprio fastidio
Uff, dovevo immaginare che avrei scritto un interminabile pippone su questo tema per me così importante, scusatemi!

Vado a sintetizzare e concludere: per il mio personale vissuto, le lingue sono la colonna portante dell'espatrio. Perché mi permettono di leggere un articolo cogliendo tutte le sue sfumature, ridere di una trasmissione ironica in tv, comunicare appieno con la gente locale. Perché sono il primo strumento di cui dispongo per sentirmi un po' più "a casa" in un posto che ancora casa non è. Perché sono il primo passo verso l'integrazione e mi fanno sentire davvero parte del paese che mi ha accolto. E mi aiutano a innamorarmene
This post has been edited by melela: 31 May 2008 - 03:30 PM