

Probabilmente non è l'espatrio il fattore determinante in questo caso - immagino che ci siano mariti/partner che viaggiano e lasciano la famiglia in patria più spesso che no, ma il punto è: in espatrio è più complicato o no?
Sì, dico io, eccome!!! Perchè in espatrio spesso ti mancano i riferimenti necessari a sentirti serena, perchè sai che all'estero devi contare molto di più sulle tue forze, perchè sei presa simultaneamente a gestire un sacco di cose non convenzionali, dal misurarti sempre con realtà diverse dalla tua, al cavartela in ambienti di cui magari ogni tanto non capisci una mazza.
Io devo dire che qui a Gerusalemme affronto la situazione di vedovanza con un sacco di paracaduti, primo fra tutti la meravigliosa comunità di amici che mi sono fatta, sui quali so di poter contare anche per le cose più irte. Però è vero che a volte da qualche parte mi prende un filino d'ansia...
D'altronde con tutti gli spostamenti che una vita mobile implica, non è raro che questa situazione si presenti. Nel nostro caso attuale l'abbiamo scelto per far finire a Mattia la scuola in un posto dove si sente a suo agio, dove già conosce professori, compagni e città. Sarebbe stato assurdo spostarlo all'ultimo anno, tra l'altro con l'incertezza del dove, perchè mio marito ha sempre dei gap tra un contratto e l'altro. Ho scritto qualche riflessione nel mio blog a questo proposito, ma mi piacerebbe sapere se ci sono altre donne impavide là fuori che affrontano o hanno affrontato la vedovanza bianca, e che strategie usano per attraversarla

